Controllare il telefono dei figli

si può controllare il telefono dei figli

E’ possibile controllare il telefono dei propri figli per verificare che non frequentino cattive compagnie e che non abbiano abitudini pericolose? Controllare il telefono cellulare dei figli per proteggerli da contatti pericolosi è lecito?

Vigilanza o privacy?

I social sono frequentati dai minorenni, e questo è noto. Per i genitori, sbirciare fra i contatti di Facebook o di WhatsApp è spesso un’esigenza vissuta con senso di colpa. La domanda è lecita: conta di più la privacy dei figli o l’esigenza di vigilare?

I genitori devono controllare e correggere le condotte dei figli, quindi è normale che debbano esercitare una vigilanza costante.  Al tempo stesso, esiste un diritto alla riservatezza del figlio che ha origine nella Legge 27 maggio 1991 n. 176, che ratifica la convenzione sui diritti del fanciullo siglata nel 1989 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (c.d. “convenzione di New York”).

Stando ai principi generali della Convenzione, sono vietate le interferenze nella vita privata e nella dimensione personale del minore.

A questo punto, sorge il dubbio: quale principio giuridico dovrebbe prevalere?

 

Il punto di equilibrio

Non si tratta di scegliere quale norma violare. Si tratta piuttosto di applicarle entrambe con prudenza e saggezza. Esiste una nota giurisprudenza di merito (tribunale di Milano, Sent. del 16.12.2009) che stabilisce il dovere, per i genitori, di controllare che i valori e l’educazione trasmessi dalla famiglia vengano assimilati dai figli. Al tempo stesso, esiste il principio codicistico secondo il quale il genitore deve adoperarsi in ogni modo al fine di educare la prole in maniera adeguata.

Questo “dovere di controllare e di educare” si traduce quindi in un obbligo alla vigilanza, sia pure senza imposizioni o invadenza.

 

Quindi si può controllare il telefono dei figli?

Dalle pronunce di merito e da una non troppo stringente lettura della norma, i genitori sono autorizzati a ispezionare le comunicazioni e i terminali dei figli ancora minorenni.

Per lo stesso motivo, si può limitare l’accesso ai social o a siti ritenuti poco opportuni mediante appositi software che impediscono le connessioni non autorizzate dal genitore.

 

 

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
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