Penale di famiglia

Genitore collocatario e cambio residenza

Genitore collocatario e cambio residenza

Il genitore collocatario che effettua un cambio di residenza in una località distante e all’insaputa dell’altro genitore, commette il reato di sottrazione di incapace ai sensi dell’art. 574 c.p.

Cambio di residenza: può essere reato?

La Sent Cass. Pen. 33452/2014 afferma che portare i figli lontano dal genitore non collocatario può integrare il reato di sottrazione di incapace (o di minore), nel caso in cui il cambio avvenga contro la volontà dell’altro genitore e sia realizzato occultamente.

La sentenza Cass. Pen. 33452/2014

Nel caso analizzato dalla sentenza, la madre aveva portato la figlia lontano dal luogo di residenza abituale, a 600 km, rendendo difficilissima la frequentazione con il padre.

Perché si abbia reato è necessario che si realizzi l’impedimento dell’altrui ruolo genitoriale a causa della notevole distanza e del lungo periodo di permanenza lontano dall’abituale dimora.

Il semplice allontanamento, dunque, non lede “immediatamente” il diritto all’esercizio della altrui genitorialità; devono sussistere condizioni ulteriori, quali il trascorrere del tempo e un’idonea distanza geografica.

Allontanarsi con i figli

E’ quindi lecito allontanarsi con i figli, ad esempio, per un breve periodo di vacanza, e ciò non integra alcun reato. Tuttavia, è impensabile che il genitore collocatario possa occultamente effettuare un cambio di residenza.

Nel caso in cui la situazione di distanza geografica perduri, infatti, il diritto dell’altro genitore viene ad essere ingiustamente compresso. Nel caso della sentenza 33452/14, ad esempio, la madre aveva addirittura iscritto la figlia nella nuova scuola, quindi aveva radicalmente sostituito l’ambiente e il contesto socio-culturale della bambina.

Il ruolo del giudice

Il situazioni come quella descritta, il ruolo del giudice consiste nel saper distinguere la differenza fra un normale spostamento e una permanenza anomala e dannosa. Non sempre è semplice distinguere le due cose. Il criterio fondamentale per giudicare va rinvenuto nell’esercizio della potestà in maniera esclusiva, che si realizza con l’estromissione di fatto dell’altro genitore dai processi decisionali.

 

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Avv. Piergiorgio Rinaldi, esperto in diritto di famiglia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
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La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.

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