L’ORDINE DI MANTENIMENTO DIRETTO

INADEMPIMENTO ORDINE MANTENIMENTO DIRETTO

L’ordine di mantenimento diretto

| a cura dell’Avv. Piergiorgio Rinaldi  |

 

I CONTRASTI SUGLI ALIMENTI

Nella separazione, i contrasti sorgono soprattutto in merito al mantenimento dei figli.

I contrasti riguardano le spese, la quantificazione dell’assegno alimentare in favore dei figli, la regolarità dei pagamenti secondo le scadenze stabilite dal Tribunale.

Da questo genere di disaccordi, nasce spesso l’esigenza di assicurarsi un versamento puntuale e senza possibilità di inadempimento.

Questa necessità nasce soprattutto dalla poca affidabilità che si attribuisce al genitore tenuto al versamento del contributo.

 

LA TENDENZA ALL’INADEMPIMENTO

Un modo per evitare questo genere di conflitti consiste nella possibilità di ottenere il pagamento dell’importo dovuto direttamente dal datore di lavoro e si giustifica attraverso una tendenza provata a non adempiere agli obblighi alimentari.

In questo caso, si parla di “ordine di mantenimento diretto”, cioè di mantenimento erogato direttamente dal datore di lavoro.

La richiesta si formula diversamente, a seconda che sia espressa dopo una separazione oppure dopo un divorzio.

 

IL MANTENIMENTO DIRETTO DOPO LA SEPARAZIONE

Dopo una separazione, in caso di inadempienza dell’obbligato (o in caso di ritardi che facciano pensare alla possibilità di inadempimenti futuri), il giudice può ordinare ai terzi, tenuti a corrispondergli periodicamente somme di danaro (classico esempio è il datore di lavoro ma potrebbe ben trattarsi del conduttore di un immobile di proprietà dell’obbligato), che una somma pari agli alimenti sia versata direttamente ai soggetti beneficiari dell’obbligo di mantenimento.

 

IL MANTENIMENTO DIRETTO DOPO IL DIVORZIO

Dopo il divorzio il genitore creditore deve prima tentare un procedimento stragiudiziale per ottenere il mantenimento.

In pratica, deve prima esperire un tentativo di esecuzione.

Nello specifico, infatti, egli deve prima formulare all’ex coniuge una richiesta di pagamento tramite raccomandata A.R. e, decorsi inutilmente 30 giorni, notificare al terzo (datore di lavoro) il provvedimento con il quale il giudice del divorzio ha disposto il versamento periodico dell’assegno.

Qualora anche il datore di lavoro non adempia all’obbligo di versamento diretto, l’avente diritto agli alimenti potrà esperire il pignoramento direttamente nei confronti di quest’ultimo soggetto, al fine di vedersi reintegrato delle somme quantificate dal giudice in sentenza.

Avv. Piergiorgio Rinaldi

 

ordine di mantenimento diretto

Avv. Piergiorgio Rinaldi, esperto in diritto di Famiglia

Author Profile

Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.