Coordinatore genitoriale: com’è ora e come sarà nel DDL Pillon
Il coordinatore genitoriale: terzo genitore o mediatore?
La conflittualità tra genitori non è di per sè ostativa all’affidamento condiviso. Attualmente, quando i genitori mostrino la consapevolezza di dover migliorare le proprie competenze, il giudice, al fine di garantire una sana e armoniosa crescita del minore, può nominare un coordinatore genitoriale che, operando nell’ambito di un progetto messo a punto da esperti, aiuti i genitori a risolvere i conflitti e a trovare soluzioni al di fuori del processo.
E il DDL Pillon?
La proposta di legge “Pillon”, in discussione in questo periodo, prevede una analoga figura di coordinatore, probabilmente confermando che le soluzioni non sono da ricercarsi tanto in leggi nuove quanto nell’applicazione concreta di quelle che già esistono e tuttavia restano inapplicate.
La corte di Cassazione ha confermato spesso che la conflittualità non è di per sé ostativa all’affidamento congiunto, dicevamo, ma solo se vi è condivisione di scelte. Solo nell’ambito di questa condivisione, il lavoro del coordinatore può raggiungere un senso specifico.
Tuttavia, in caso di separazione giudiziale è piuttosto raro che esista un pieno “consenso di gestione” da parte della coppia, che, proprio per questo è spesso considerata non mediabile.
Ancora, troviamo problematico raggiungere gli scopi prefissati nel DDL Pillon, poiché la scarsa mediabilità della coppia è di per sé un elemento che oltrepassa i buoni propositi del progetto di legge e ci pone nuovamente sul crudo piano della realtà.
Avv. Piergiorgio Rinaldi – avvocato matrimonialista in Roma
Avv. Piergiorgio Rinaldi, esperto in diritto di famiglia
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Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.
Coordinatore genitoriale: com’è ora e come sarà nel DDL Pillon
Il coordinatore genitoriale: terzo genitore o mediatore?
La conflittualità tra genitori non è di per sè ostativa all’affidamento condiviso. Attualmente, quando i genitori mostrino la consapevolezza di dover migliorare le proprie competenze, il giudice, al fine di garantire una sana e armoniosa crescita del minore, può nominare un coordinatore genitoriale che, operando nell’ambito di un progetto messo a punto da esperti, aiuti i genitori a risolvere i conflitti e a trovare soluzioni al di fuori del processo.
E il DDL Pillon?
La proposta di legge “Pillon”, in discussione in questo periodo, prevede una analoga figura di coordinatore, probabilmente confermando che le soluzioni non sono da ricercarsi tanto in leggi nuove quanto nell’applicazione concreta di quelle che già esistono e tuttavia restano inapplicate.
La corte di Cassazione ha confermato spesso che la conflittualità non è di per sé ostativa all’affidamento congiunto, dicevamo, ma solo se vi è condivisione di scelte. Solo nell’ambito di questa condivisione, il lavoro del coordinatore può raggiungere un senso specifico.
Tuttavia, in caso di separazione giudiziale è piuttosto raro che esista un pieno “consenso di gestione” da parte della coppia, che, proprio per questo è spesso considerata non mediabile.
Ancora, troviamo problematico raggiungere gli scopi prefissati nel DDL Pillon, poiché la scarsa mediabilità della coppia è di per sé un elemento che oltrepassa i buoni propositi del progetto di legge e ci pone nuovamente sul crudo piano della realtà.
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