Chat: inviare troppi messaggi Whatsapp o troppe mail configura il reato di stalking?
La Cassazione è stata chiara: usare una chat è esattamente come fare una telefonata.
Ed è chiaro a tutti che fare molte telefonate ad un soggetto che non le desidera, configura un reato.
Conclusione: inviare tanti “messaggini” è come fare tante telefonate moleste, quindi espone il mittente al pericolo di una querela per violenza privata o addirittura per stalking.
In precedenza, in ambito Facebook si era arrivati alla stessa conclusione: lo spamming di links verso pagine e gruppi indesiderati è già punibile da tempo. Non parliamo, poi, dei post diffamatori o ingiuriosi, ormai protagonisti in Tribunale.
Whatsapp è meno social di Facebook?
Sì, è considerato molto più “privato”. E una molestia, più è privata e più incide nella sfera intima del ricevente, quindi è maggiormente intrusiva.
Non parliamo, poi, della possibilità di inviare foto e video allusivi o offensivi attraverso uno strumento del genere. Quest’ultima opzione può facilmente considerarsi reato, rientrando in una ipotesi di violenza privata o addirittura delineandosi come una delle tante sfumature della molestia sessuale.
La “chat” doveva necessariamente essere inquadrata anche a livello giuridico per dare il giusto freno a coloro che hanno cattive intenzioni? Assolutamente sì.
La legge non fa dunque più distinzione tra le vecchie telefonate moleste e le nuove provocazioni telematiche via chat.
Cosa può fare il molestato?
Se la vittima raccoglie le prove delle comunicazioni moleste, come la copia delle mail e gli screenshot del telefonino, ha materiale per procedere a querela immediata in sede penale per diversi titoli di reato, non ultimo lo stalking (specie se i messaggi arrivano di notte o in orari inusuali).
Author Profile
-
Avv. Piergiorgio Rinaldi
-
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Chat: inviare troppi messaggi Whatsapp o troppe mail configura il reato di stalking?
La Cassazione è stata chiara: usare una chat è esattamente come fare una telefonata.
Ed è chiaro a tutti che fare molte telefonate ad un soggetto che non le desidera, configura un reato.
Conclusione: inviare tanti “messaggini” è come fare tante telefonate moleste, quindi espone il mittente al pericolo di una querela per violenza privata o addirittura per stalking.
In precedenza, in ambito Facebook si era arrivati alla stessa conclusione: lo spamming di links verso pagine e gruppi indesiderati è già punibile da tempo. Non parliamo, poi, dei post diffamatori o ingiuriosi, ormai protagonisti in Tribunale.
Whatsapp è meno social di Facebook?
Sì, è considerato molto più “privato”. E una molestia, più è privata e più incide nella sfera intima del ricevente, quindi è maggiormente intrusiva.
Non parliamo, poi, della possibilità di inviare foto e video allusivi o offensivi attraverso uno strumento del genere. Quest’ultima opzione può facilmente considerarsi reato, rientrando in una ipotesi di violenza privata o addirittura delineandosi come una delle tante sfumature della molestia sessuale.
La “chat” doveva necessariamente essere inquadrata anche a livello giuridico per dare il giusto freno a coloro che hanno cattive intenzioni? Assolutamente sì.
La legge non fa dunque più distinzione tra le vecchie telefonate moleste e le nuove provocazioni telematiche via chat.
Cosa può fare il molestato?
Se la vittima raccoglie le prove delle comunicazioni moleste, come la copia delle mail e gli screenshot del telefonino, ha materiale per procedere a querela immediata in sede penale per diversi titoli di reato, non ultimo lo stalking (specie se i messaggi arrivano di notte o in orari inusuali).
Author Profile
Latest entries
Author Archives
Condividi:
Mi piace: