Cumulo separazione e divorzio. Conviene?

Cumulo separazione e divorzio

La recente riforma della Giustizia (riforma “Cartabia”) ha introdotto la possibilità del cumulo di separazione e divorzio con un unico ricorso. Questo significa che, insieme alla domanda di separazione, le parti oggi possono già prevedere le condizioni del successivo divorzio mentre in passato era necessario instaurare due procedimenti separati.

Salutata da tutti come una novità molto positiva, occorre domandarsi se a livello pratico il cumulo di separazione e divorzio in un unico atto sia strategicamente conveniente per il cliente.

Cumulo di separazione e divorzio e tempistiche

Dal 2012 è possibile divorziare dopo soli sei mesi dalla separazione. Per la precisione, dopo sei mesi dall’udienza di comparizione delle parti che un tempo era definita “udienza presidenziale” poiché svolta alla presenza del Presidente del Tribunale o di un giudice da questo delegato.

Prima del 2012, tra separazione e divorzio dovevano intercorrere tre anni.

La recente riforma è stata salutata come “quella del divorzio rapido”, mentre in realtà i tempi che devono intercorrere tra separazione e divorzio sono gli stessi del 2012: sei mesi in caso di separazione consensuale e un anno in caso di separazione giudiziale.

Le tempistiche, quindi, sono rimaste in realtà inalterate. Perché quindi proporre il cumulo di separazione e divorzio?

Siccome l’assegno di mantenimento e l’assegno di divorzio hanno solitamente importi differenti, si può prevedere il loro ammontare in anticipo. Anche le condizioni possono essere diverse durante il periodo della separazione e quello del divorzio. In questo, il cumulo di separazione e divorzio sembra presentare una maggiore snellezza e celerità rispetto al passato.

Ma è strategico?

Il “due in uno” offerto dalla riforma non sta avendo successo e il motivo è puramente pratico. In alcuni casi, il motivo è strategico.

Sotto il profilo pratico, in una separazione consensuale, la possibilità di ripensare le condizioni dopo un “rodaggio” di almeno sei mesi può essere comodo, perchè consente di proporre condizioni più ponderate in sede divorzile, quando eventuali correzioni possono essere introdotte alla luce dell’esperienza fatta nel quotidiano.

Sotto il profilo strategico, nel corso di una separazione giudiziale, vincolarsi a un’impostazione prima di aver verificato l’esito dell’udienza di separazione può essere dannoso per la difesa. E’ molto più strategico attendere che la separazione si sia svolta e poi studiare una strategia secondaria nel caso in cui qualcosa sia andato storto.

In ogni caso, la materia è in fermento e non sono esclusi correttivi in corso d’opera.

 

Separarsi e divorziare a Roma Avvocato diritto di famiglia Roma

Avv. P. Rinaldi, Cassazionista, esperto in diritto di Famiglia

 

 

 

 

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
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