Il Gaslighting e il mobbing familiare

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Cosa è il Gaslighting

Il termine deriva dal titolo di un vecchio film di George Cukor intitolato “Gaslight”.

La pellicola narra del rapporto coniugale in cui il marito, attraverso una manipolazione lucida e costante, spinge la giovane moglie a dubitare delle proprie facoltà mentali, spostando o perdendo i suoi oggetti, abbassando o alzando le luci delle lampade a gas (gaslight, appunto) e attribuendo i fenomeni ad allucinazioni visive della donna, che si convincerà di essere effettivamente malata.

Il Gaslight è un atteggiamento altamente manipolatorio che la persona abusante, il gaslighter, mette in atto per minare alla base la fiducia che la vittima ripone nei suoi giudizi.

Mettendo in discussione le valutazioni e le percezioni della vittima, si convince quest’ultima a mettere in discussione la propria interpretazione della realtà. Basta negare che una cosa sia mai successa o accusare la vittima di deformare parole e intenzioni, di immaginare nemici e complotti, per renderla fragile.

 

Perchè sfiancare la vittima?

Il comportamento punta a sottrarre energia fisica e mentale alla vittima. Il gaslighter in questo modo può attuare azioni illecite o immorali accusando a propria volta. In casi estremi, riesce a giustificare anche rabbia e violenza, convincendo la partner che tutto dipenda da lei.

La tecnica è molto usata per convincere la donna ad accettare condizioni di separazione sfavorevoli.

 

Le fasi del gaslighting

In una prima fase abbiamo la distorsione della comunicazione. Il Gaslighterusa un linguaggio fuorviante e veicola false informazioni per introdurre il dubbio e la confusione.

In una seconda fase, detta “dell’incredulità”, la vittima è ormai confusa e sbalordita, non crede a quello che accade.

Subentra la terza fase, detta “della difesa”, in cui la vittima tenta di ribellarsi e di convincere il gaslighter che ciò che egli dice non sia vero. Inizia la ricerca delle prove di quella che si ritiene essere la realtà, sfinendosi.

Nell’ultima fase, quella “depressiva”, la vittima si arrende e si convince che il gaslighter ha ragione.

 

Quanti tipi di gaslighter esistono?

Fondamentalmente, esistono tre tipologie: il “bravo ragazzo”, il “seduttore” e l'”intimidatore”.

Il primo offre attenzioni e premure alla vittima per conquistare in lei credibilità e fiducia, il secondo impone un ascendente di tipo sessuale, il terzo ha un comportamento più diretto e utilizza l’aggressività per indurre la vittima a ridurre la propria autostima.

 

Il Gaslighting è reato?

Il fenomeno non è riconosciuto espressamente come reato. Si riconduce, però, ai reati previsti agli artt. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare) e 572 c.p. (maltrattamenti in famiglia).

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.