I 5 ERRORI DEI PADRI SEPARATI

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Diritti dei padri separati: conoscere i diritti e gli errori più diffusi. Ecco quali sono gli errori più comuni.

 

 

Aumentare in modo esponenziale il costo del conflitto

Padri separati: senza un’ottima dose di buon senso non si va da nessuna parte.

Concedere qualcosa all’avversario per ottenere in cambio dei vantaggi è sempre un buon affare.

Mai bloccarsi su questioni di principio che per mero puntiglio rischiano di sfociare in contenziosi lunghi alcuni anni.

Un’ottima separazione consensuale è sempre la soluzione più economica, veloce e meno logorante.

 

Non conoscere a fondo le regole del gioco

Mentre la ricostituzione di un nuovo legame affettivo è per la donna -specie con figli- una sfida spesso complessa, per l’uomo, la ricostruzione di una dimensione familiare è di solito un processo piuttosto rapido. Il problema che affligge il sesso maschile è prevalentemente economico.

Il costo di un posto dove vivere (magari in una metropoli come Roma o Milano) gli alimenti, le spese straordinarie per i figli, si aggiungono alle spese quotidiane. Spesso, senza un reddito adeguato, si è a rischio povertà. Per arginare i costi, avere un filo diretto col proprio avvocato diventa imprescindibile. Conoscere a fondo i propri diritti scongiura le prevaricazioni che possono attenderci dietro l’angolo

 

I padri non devono rinunciare per quieto vivere ai propri diritti

Nel tentativo di raggiungere un compromesso, i padri separati sono spesso tentati di concedere più del dovuto, rinunciando a diritti che costituiscono anche dei precisi doveri verso il minore.

I figli hanno bisogno sia del padre che della madre, e rinunciare ad un week end o ad una vacanza con loro, li priva del diritto di frequentare la figura paterna. La lista delle rinunce non dovute è potenzialmente infinita, ecco perché una concessione deve sempre avere il carattere dell’eccezionalità.

 

Non frequentare i figli dopo aver lottato per vederli

Alcuni padri si impegnano in un processo costoso per poter passare più tempo con i figli e poter così dare un minor contributo per il mantenimento. Se si sceglie di percorrere questa strada, però, bisogna aver davvero intenzione di passare il tempo guadagnato con i propri bambini, pena la perdita di credibilità e la possibilità di finire nuovamente in tribunale.

 

Non ricorrere al giudice per la modifica delle condizioni

Se un padre non è più in grado di contribuire al mantenimento in modo soddisfacente, non deve accumulare arretrati , ma deve rivolgersi al proprio avvocato per tentare di rinegoziare l’entità dell’assegno evitando così di finire in una situazione finanziaria insostenibile. I padri separati sono costantemente in cima ai sondaggi Istat sulla nuova povertà in Italia.

 

 

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.