L’INFEDELTA’ APPARENTE E’ COME UN TRADIMENTO?

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COS’E’ L’INFEDELTA’ APPARENTE?

Nel corso del rapporto coniugale, sono diverse le condotte -anche inconsapevoli- che possono portare il giudice ad attribuire la colpa della separazione ad uno coniugi, con le inevitabili conseguenze giuridiche del caso.

Prima condotta incriminata, fra tutte, l’infedeltà.

Quando il tradimento è consumato, è evidente che nella maggior parte dei casi porti al deterioramento della comunione spirituale fra i coniugi. E’ quindi normaleche sia motivo di addebito in una eventuale causa di separazione.

 

Ma che succede se il tradimento non viene consumato?

Che succede se il marito indulge abitualmente in approcci pubblici insistenti con la ammiccante collega d’ufficio? Che succede se flirta con lei ma non consuma rapporti sessuali?

Che accade se la moglie ha un caro amico sul lavoro con il quale consuma ogni pausa caffè, con cui trascorre la pausa pranzo, al quale notoriamente racconta risvolti della sua vita personale in un vincolo amicale che facilmente potrebbe sembrare ai terzi addirittura troppo intimo?

In sostanza, che accade quando il partner ha un rapporto di tale confidenza con un’altra persona, da lasciar immaginare che sia plausibile una relazione extraconiugale?

In questi casi, siamo nel campo della c.d. “infedeltà apparente“, vale a dire una serie di atteggiamenti abituali che non sfociano nella relazione ma che farebbero plausibilmente immaginare un’intesa molto più profonda di una amicizia.

L’infedeltà apparente è causa di addebito.

Una condotta amicale che per i suoi aspetti esteriori dia luogo a plausibili sospetti di infedeltà, lede la dignità dell’altro coniuge ed è motivo di addebito della separazione (Cass. 15557/2008 e 3511/1994).

Se un’amicizia intima non ancora trasformatasi in relazione può essere causa di addebito, una palese forte attrazione non ancora consumata ma percepibile dal coniuge e dai terzi è anch’essa classificata come infedeltà apparente.

Anche un semplice appuntamento con una persona frequentata intimamente prima della avvenuta riconciliazione dei coniugi in “pausa di riflessione” lo è, secondo la Cassazione.

Il motivo risiede nel presupposto che questi comportamenti siano forieri di un pregiudizio alla dignità personale del coniuge. Ovviamente, tenuto conto della sua sensibilità e dell’ambiente -magari ristretto- in cui la coppia vive.

Un atteggiamento che lasci immaginare l’adulterio, quindi, produce gli stessi effetti di un tradimento.

Attenzione quindi a quegli atteggiamenti che la maggior parte di noi potrebbe ritenere “irrilevanti”, perché potrebbero portare a conseguenze insospettate.

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
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