LA TRIANGOLAZIONE DEI MINORI

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La violenza del figlio verso il genitore

Un aspetto scarsamente considerato, quando parliamo di maltrattamenti in famiglia, è quello della violenza praticata dai figli verso i genitori.

Se ne parla pochissimo, perché l’idea di un figlio che picchi un genitore ci ripugna.

Nella pratica quotidiana, invece, gesti aggressivi del figlio che abbia preso il sopravvento –spesso dopo una dura separazione- si ravvisano sempre più precocemente, già intorno ai tredici anni.

Il soggetto maltrattante è quasi sempre maschio, quello maltrattato è quasi sempre la madre.

Il figlio maltrattante insulta e ricatta, offende e picchia. Si tratta di una lenta escalation, nella quale i limiti morali vengono lentamente spostati in avanti sino a varcare un punto di non ritorno.

Il genitore non è più percepito come una guida autorevole, ma come il responsabile di una intima frustrazione da controllare con la sottomissione.

Il genitore intimorito lascia che il figlio acquisisca una leadership inusuale, fino a farlo involontariamente diventare il reale padrone di casa.

Molto frequente, dopo gli attacchi di furia del minore, è una sensazione di “svuotamento” interiore: il giovane perde l’orientamento, si accorge di essere preda di una ingovernabilità che lo isola dal resto della famiglia e dai riferimenti affettivi. Vorrebbe tornare indietro, ma non può.

Si tratta di un sentimento di onnipotenza che si accompagna subito dopo ad un profondissimo senso di impotenza.

La maggior parte dei casi di violenza endofamiliare procurati da minori ai danni dei genitori, sono frutto di un fenomeno che gli esperti di diritto di famiglia e gli psicologi forensi definiscono “triangolazione”.

Cos’è la triangolazione del minore

La triangolazione è il coinvolgimento del minore nella guerra esistente fra i genitori. In genere è attuata da un genitore privo di capacità genitoriali, disposto a sacrificare il benessere psicologico del figlio pur di vincere la propria guerra personale nei confronti del coniuge.

I motivi che inducono l’adulto a triangolare la prole sono spesso meschini: aggiudicarsi la casa familiare, pagare meno di alimenti o semplicemente primeggiare nella separazione.

Il risultato è sempre disastroso, poiché il minore si allea con il maltrattante e annulla o riduce al minimo la propria sfera affettiva.

In caso di triangolazione, solamente l’allontanamento dal genitore maltrattante e un’ottima psicoterapia possono ristabilire un corretto rapporto tra il minore e il genitore maltrattato.

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Avv. Piergiorgio Rinaldi, esperto in diritto di famiglia

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
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