La riconciliazione

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Per accedere al divorzio, la Legge prevede che la separazione si protragga per un termine minimo di sei mesi o di un anno, a seconda che sia di natura consensuale o giudiziale. E se ci si riconcilia?

Separazione: esiste obbligo di divorziare?

In teoria, dopo la separazione, non vi è obbligo di divorziare, e difatti molte coppie restano separate a vita senza procedere nello step successivo del divorzio.

Tuttavia, oltre al divorzio, esiste una seconda possibilità di trasformare la separazione in qualcosa di diverso: la riconciliazione.

I coniugi, infatti, possono revocare gli effetti della separazione in qualsiasi momento e riconciliarsi senza che sia necessario ricorrere nuovamente al tribunale.

Come riconciliarsi: riconciliazione tacita e con accordo

A parte il caso in cui la riconciliazione avvenga in aula, piuttosto raro e in tal caso la conciliazione si pone a verbale, è anche possibile riconciliarsi mandando estinto il procedimento e quindi non presentandosi alle udienze.

Successivamente all’omologazione, i coniugi possono rinunciare agli effetti della separazione mediante un accordo di riconciliazione, da annotare a margine dell’atto di matrimonio recandosi presso l’ufficio della stato civile del proprio Comune di residenza.

Ma i coniugi possono riconciliarsi anche tacitamente, ad esempio con comportamenti che siano incompatibili con lo status di separati.

Riconciliarsi: la coabitazione

Riprendere la coabitazione è il tipico comportamento che presuppone una riconciliazione di fatto.

Il coabitare, di per sé, non è sinonimo di rappacificazione.

Ad esempio, molte coabitazioni vengono protratte per impossibilità di trovare una diversa soluzione abitativa. Parliamo del fenomeno della coabitazione per inerzia, vale a dire della coabitazione che si protrae per ragioni pratiche e contingenti e non per una ripristinata comunione spirituale

Per interrompere la separazione, dunque, servono gesti più profondi della coabitazione, quali, ad esempio, la ripresa dei rapporti sessuali. Tuttavia, un singolo rapporto sessuale, anche se da esso nasca un figlio, ancora non è vera e propria riconciliazione.

Per aversi quest’ultima, deve esserci la ripresa di un progetto di vita comune. La riconciliazione trascritta nei registri dello stato civile, annullando gli effetti della separazione, porta alla necessità di celebrare una nuova separazione in tribunale. Viceversa, la riconciliazione non trascritta può interrompersi in qualsiasi momento e il nuovo termine di sei mesi/un anno ricomincerà a decorrere dalla sua interruzione.

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Avv. Piergiorgio Rinaldi, esperto in diritto di famiglia

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
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La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.