I minori che vivono fuori dalla propria casa sono circa 32mila. Circa il 10% di questi ragazzi non raggiunge gli 8 anni d’età. Cosa sono, quindi, le “case famiglia”?
Cosa è una casa famiglia?
Una casa famiglia è una comunità che ospita un piccolo numero di minori che sono stati allontanati dalle famiglie d’origine in forza di una sentenza che modifica l’affidamento, quasi sempre per incompatibilità dell’ambiente familiare con un sano sviluppo socio emozionale della prole.
Le famiglie estremamente conflittuali, in sede di separazione, passano solitamente per provvedimenti presidenziali di affidamento dei figli ai servizi sociali; queste famiglie, in seguito all’intervento delle Istituzioni, se ancora non riescono a gestire la conflittualità dello scontro -sempre su segnalazione e/o relazione dei servizi sociali che osservano e gestiscono la prole- rischiano che i figli siano destinatari involontari di provvedimenti ben più gravi, quali il trasferimento dalla casa d’origine alla casa famiglia gestita da associazioni private.
Quanto ci costa una casa famiglia?
I bambini ospitati da questi centri costano allo Stato dagli 80 ai 130 euro al giorno. Le case famiglia, complessivamente, muovono un giro d’affari che frutta alle cooperative che li gestiscono oltre un miliardo di euro ogni anno. In casi estremi, si può perfino entrare nella comunità appena nati ed uscirne dopo il compimento della maggiore età.
Tra Milano e Roma, ogni anno si accumulano nei Tribunali circa 8000 fascicoli relativi a famiglie in difficoltà. Le case di accoglienza ricevono chi è stato allontanato dai genitori naturali o non li ha mai conosciuti. Queste strutture, spesso, sono il collegamento tra i minori e le coppie in attesa di una adozione. Tuttavia, adottare, in Italia, è estremamente difficile e laborioso, e attualmente oltre 11.000 coppie sono in lista da anni senza risultati, apparentemente senza un vero motivo. Quel che è peggio, è che i bambini non adottati gravano sui contribuenti con le pesanti rette di cui abbiamo dato un accenno.
Trasparenza finanziaria e affidamento alle case famiglia
Un problema ulteriore è la scarsa trasparenza delle modalità di utilizzo dei fondi destinati alle comunità. Il vitto, i vestiti, l’attività consulenziale, rientrano nel novero di un’enorme giro di spese spesso difficili da ricondurre alla sola accoglienza. A parte le realtà (e fortunatamente ce ne sono) che davvero funzionano, che creano accoglienza e rieducazione, e che forniscono sostegno e strumenti, ci si domanda spesso se la casa-famiglia sia davvero il posto migliore per gestire le necessità e le difficoltà della Famiglia in crisi con minori.
E c’è chi ipotizza che, seguendo meglio le famiglie d’origine, le Istituzioni realizzerebbero un risparmio considerevole e un miglior supporto alla genitorialità.
Author Profile

- La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.