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Nuovi compagni: terzini e attaccanti

nuovi compagni alienanti e migliori divorzisti

Tutti gli avvocati divorzisti se li sognano di notte: i nuovi compagni.

Il nuovo compagno e la nuova compagna di chi ha avuto la malasorte di separarsi o di divorziare hanno un peso non indifferente nell’economia della coppia scoppiata.
Personalmente, divido la categoria in due tipologie: i Terzini e gli Attaccanti.
Il terzino gioca in difesa, aiuta il portiere a sopportare le cannonate che arrivano come bolidi sleali dall’altra parte del centrocampo.
E’ un difensore, quindi mette pace nelle dispute e all’occorrenza respinge con discreti colpetti di collo i palloni che arrivano troppo vicini alla porta.
Il terzino mi piace: sta al suo posto, gironzola intorno all’area senza pretese ingegnose, insomma conosce i propri limiti e il proprio ruolo.
Chi mi intimorisce è l’Attaccante, porca miseria.
Perché il compagno-attaccante è uno che passa la notte davanti alla lavagna ad elaborare schemi e strategie di gioco, anche se la partita non è la sua.

I compagni alienanti

I divorzisti temono gli Attaccanti più di un attacco di colite durante un’udienza importante.
Sì, perché ne hanno visti di poveracci che vorrebbero solo stare tranquilli ma che ormai sono imbevuti di espressioni come “PAS”, “test del DNA”, “collocamento alternato” o “alienazione”.
Termini che vengono pronunciati in maniera ripetitiva ma che detti da loro suonano male, un po’ come come quando io cerco di spiegarmi col meccanico e butto lì un “corpo farfallato” che proprio non c’entra niente.
Confesso che alcune strategie mi sono state proposte proprio dai migliori Attaccanti di lungo corso.
Sì, perché un uomo normale, a quella diabolica raffinatezza a volte proprio non ci arriva.
A volte, passo molto più tempo a dissuadere da tattiche suicide che a suggerire giuste strategie.
Un giorno ho avuto una folgorazione: esistono i compagni alienanti, e sono molti di più dei genitori alienanti. Che sia vero?
Anch’essi sono rimasti vittime di guerre altrui, anch’essi sono vittime.
E come adolescenti alienati vittime di pas, anch’essi sono furenti per torti che non hanno subìto personalmente.
Ragionando con loro e con i diretti interessati, ho scoperto la profonda stanchezza che li consuma, l’incapacità di compiere quell’estremo atto di coraggio che consiste nel ritrovare i colori della propria esistenza e nel lasciare che siano gli altri a gestire sé stessi.
E a volte, abbandonare un rapporto in cui non si sa stare, non è egoismo ma un coraggioso atto d’amore.

Avv. Piergiorgio Rinaldi – avvocati divorzisti in Roma

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
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