Si può chiedere l’addebito della separazione per uso di droga consumata dal coniuge. La Cassazione, in tal caso, riconosce al ricorrente il diritto di chiedere l’affido esclusivo della prole. Il principio vale anche per droghe leggere come la cannabis?
Uso di cannabis
Il genitore che faccia uso di droghe pesanti, come la cocaina, è certamente soggetto alla perdita dell’affido sul figlio minore. La separazione per via dell’uso di droga da parte del coniuge è molto frequente, e la perdita dell’affido si giustifica per via dell’instabilità psicologica e per il cattivo esempio educativo del consumatore di stupefacenti.
E’ controverso, invece, che l’uso abituale di cannabis possa ugualmente causare la perdita dell’affido, poichè esiste indubbiamente una certa indulgenza sulle cosidette “droghe leggere”.
Il Tribunale di Catania (ordinanza del 25.09.2014), anni or sono stabilì che le droghe leggere sono anch’esse idonee a far perdere l’affido dei figli minori. Per essere nuovamente idoneo all’affido, il genitore deve -secondo il Tribunale- dimostrare la completa disintossicazione attraverso la certificazione di una struttura sanitaria pubblica.
Se è molto probabile che l’uso eccessivo di cannabinoidi possa far perdere l’affido della prole, differente è il caso dell’uso di cannabis per uso terapeutico, che è invece generalmente tollerato.
Uso di droghe pesanti
Nella separazione per uso di droga, le droghe pesanti sono idonee a far perdere l’affido. In particolare, quelle che creano maggior dipendenza e maggiori disturbi del comportamento, come cocaina, crack o eroina. Il Tribunale di Roma, in caso di consumo di droghe pesanti da parte di un genitore, ha spesso persino disposto l’affido superesclusivo.
La Cassazione, con la nota sentenza 16062/18, ha ritenuto che i genitori che fanno uso di droghe pesanti siano completamente inidonei alla cura della prole e al ruolo genitoriale, e ha quindi disposto che i figli delle coppie formate da tossicodipendenti siano idonei allo stato di adottabilità ove non siano noti i tempi di cura e del recupero fisico e mentale dei genitori.
Avv. P. Rinaldi, Cassazionista, esperto in diritto di Famiglia
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Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.
Si può chiedere l’addebito della separazione per uso di droga consumata dal coniuge. La Cassazione, in tal caso, riconosce al ricorrente il diritto di chiedere l’affido esclusivo della prole. Il principio vale anche per droghe leggere come la cannabis?
Uso di cannabis
Il genitore che faccia uso di droghe pesanti, come la cocaina, è certamente soggetto alla perdita dell’affido sul figlio minore. La separazione per via dell’uso di droga da parte del coniuge è molto frequente, e la perdita dell’affido si giustifica per via dell’instabilità psicologica e per il cattivo esempio educativo del consumatore di stupefacenti.
E’ controverso, invece, che l’uso abituale di cannabis possa ugualmente causare la perdita dell’affido, poichè esiste indubbiamente una certa indulgenza sulle cosidette “droghe leggere”.
Il Tribunale di Catania (ordinanza del 25.09.2014), anni or sono stabilì che le droghe leggere sono anch’esse idonee a far perdere l’affido dei figli minori. Per essere nuovamente idoneo all’affido, il genitore deve -secondo il Tribunale- dimostrare la completa disintossicazione attraverso la certificazione di una struttura sanitaria pubblica.
Se è molto probabile che l’uso eccessivo di cannabinoidi possa far perdere l’affido della prole, differente è il caso dell’uso di cannabis per uso terapeutico, che è invece generalmente tollerato.
Uso di droghe pesanti
Nella separazione per uso di droga, le droghe pesanti sono idonee a far perdere l’affido. In particolare, quelle che creano maggior dipendenza e maggiori disturbi del comportamento, come cocaina, crack o eroina. Il Tribunale di Roma, in caso di consumo di droghe pesanti da parte di un genitore, ha spesso persino disposto l’affido superesclusivo.
La Cassazione, con la nota sentenza 16062/18, ha ritenuto che i genitori che fanno uso di droghe pesanti siano completamente inidonei alla cura della prole e al ruolo genitoriale, e ha quindi disposto che i figli delle coppie formate da tossicodipendenti siano idonei allo stato di adottabilità ove non siano noti i tempi di cura e del recupero fisico e mentale dei genitori.
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