La tutela del testimone minorenne nel processo penale
a cura dell’Avv. Giampaolo Leggieri
Separazione, divorzio: la testimonianza del minore nel processo.
Secondo una recente sentenza della Corte Costituzionale: “E’ un dato acquisito, che i minori, in quanto soggetti in età evolutiva, possono subire un trauma psicologico a seguito della loro esperienza in un contesto giudiziario penale.
I fattori atti a provocare una maggiore tensione emozionale sono il dover deporre in pubblica udienza nell’aula del tribunale, l’essere sottoposti all’esame e al controesame condotto dal pubblico ministero e dai difensori e il trovarsi a testimoniare di fronte all’imputato, la cui sola presenza può suggestionare e intimorire il dichiarante.
Se il minore è vittima del reato, d’altra parte, il dover testimoniare contro l’imputato si presta a innescare un meccanismo di cosiddetta vittimizzazione secondaria, per il quale egli è portato a rivivere i sentimenti di paura, di ansia e di dolore provati al momento della commissione del fatto.
Il trauma cui il minore è esposto durante l’esame testimoniale si ripercuote, d’altronde, negativamente sulla sua capacità di comunicare e di rievocare correttamente e con precisione i fatti che lo hanno coinvolto, o ai quali ha assistito, rischiando così di compromettere la genuinità della prova.
Far sì che la testimonianza del minorenne venga acquisita in condizioni tali da tutelare la serenità del teste è, dunque, necessario anche al fine di una più completa e attendibile ricostruzione dell’accaduto” (Corte costituzionale, sentenza n. 92 del 27 aprile 2018).
Tutela del minore chiamato a testimoniare nel processo
Per tutelare la serenità del testimone minorenne, è prevista la possibilità di svolgerne l’esame a porte chiuse, facoltà che diventa un obbligo quando il minore è lui stesso vittima di determinati gravi reati tra cui maltrattamenti e abusi sessuali.
Al giudice è sempre affidato il compito di condurre l’esame del testimone minore su domande e contestazioni proposte dalle parti, avvalendosi, se del caso, dell’ausilio di un familiare del minore stesso o di un esperto in psicologia infantile.
Nei procedimenti penali per fatti riconducibili a specifici gravi reati, tra cui maltrattamenti e abusi sessuali, si può chiedere che si proceda all’assunzione della testimonianza del minorenne con l’incidente probatorio in corso d’indagini.
La finalità è quella di tutelare la personalità del minore, consentendogli di uscire al più presto dal circuito processuale per aiutarlo a liberarsi rapidamente dalle conseguenze psicologiche dell’esperienza vissuta.
Come si svolge la testimonianza
Nel caso di indagini che riguardano particolari gravi reati, come i maltrattamenti e gli abusi sessuali, il giudice, quando fra i testimoni vi sono minorenni, stabilisce il luogo, il tempo e le particolari modalità con cui procedere allo svolgimento dell’incidente probatorio.
A tal fine, l’udienza di assunzione della prova testimoniale può svolgersi anche in luogo diverso dal tribunale, avvalendosi il giudice, dove esistono, di strutture specializzate di assistenza o, in mancanza, presso la stessa abitazione del minore interessato.
Avv. Giampaolo Leggieri

Avv. Giampaolo Leggieri, specialista in diritto penale di Famiglia