ELOGIO DELL’ EGOISMO

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SE NELLA SEPARAZIONE CI SONO INGIUSTE CONCESSIONI.

(..attenzione al titolo, in realtà è bipartisan!)

 

Nell’esperienza di un avvocato divorzista, capita spesso di constatare che gli accordi contenuti nel verbale di separazione consensuale siano fortemente sbilanciati da una parte. Troppe concessioni.

Un marito che si rende disponibile per qualsiasi tipo di spesa e poi resta in bolletta, una moglie che rinuncia al mantenimento per orgoglio, non sono eccezioni infrequenti.

Per un buon 30% dei casi –a parere di chi scrive- gli accordi raggiunti tra coniugi rispecchiano una predisposizione positiva, addirittura un venirsi incontro al limite dell’eccessivo.

Ho conosciuto moltissime persone che hanno rimpianto di essersi sposate, ma mai nessuna che abbia rimpianto di aver fatto un figlio. Infatti è proprio sui figli che spesso si concede troppo.

Assegni troppo alti, partecipazione alle spese oltre gli standard, sono in realtà molto frequenti.

Dal versante materno, molte donne arrivano a contrarre un prestito personale per aver accettato accordi svantaggiosi.

Perché la separazione è fatta così, alla fine si arriva anche a dire “va bene, basta che non ci pensiamo più e firmo!” poi si finisce a chiederne la revisione.

 

La separazione non è solamente un istituto giuridico, è soprattutto l’inizio di una vita diversa.

Gli accordi, quindi, devono essere equilibrati. Anzi, equilibratissimi, se si vuole evitare la futura revisione giudiziale delle condizioni della separazione tra coniugi.

Se concediamo troppo, impoveriamo noi stessi e deterioriamo la nostra qualità di vita. Viceversa, se concediamo troppo poco, incidiamo ingiustamente nella vita degli altri.

Raggiungere un accordo giusto significa non essere strangolati dalle contingenze, quindi scenderà il tasso di aggressività.

 

L’aggressività nasce sempre per il denaro, inutile negarlo.

Questo non significa che la guerra emotiva che si svolge nel quotidiano non nasca anche dalla semplice malignità dell’avversario e da un vero e proprio desiderio di fare del male.

Questi sentimenti, per quanto gretti, si trovano già nell’essere umano e fatalmente escono nella maggioranza dei casi. Anche quando l’accordo è equilibrato.

Se però a questo carico dovessimo aggiungere anche le frustrazioni di una guerra economica, le conseguenze sarebbero facilmente immaginabili.

 

La raccomandazione

Affrontiamo la separazione con egoismo. Sì, un sano egoismo che dimostri a noi stessi sappiamo volerci bene e che comunichi chiaramente all’avversario che non cediamo alle pressioni.

Modificare degli accordi sbilanciati attraverso il ricorso all’art. 710 cp.c., in seguito, potrebbe essere molto più arduo di quanto si pensi.

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.