Conviene realmente chiedere l’addebito? L’addebito può essere chiesto nella separazione giudiziale, ma a chi conviene davvero chiederlo? Soprattutto, quanto spesso viene concesso l’addebito dai giudici?
Chiedere l’addebito nella separazione giudiziale
L’addebito viene chiesto affinchè il giudice dichiari chi sia il reale responsabile della crisi coniugale. La scelta di appurare a chi vada addebitata l’origine di una separazione può tuttavia rivelarsi poco strategica se non addirittura controproducente e priva di utilità.
Se consideriamo gli effetti della pronuncia di addebito, comprendiamo infatti come possa essere spesso del tutto inutile inserirne la richiesta in un procedimento civile. L’addebito ha infatti come effetto quello di non poter più ereditare i beni del coniuge. Inoltre, ha l’effetto di escludere la possibilità di ottenere un assegno di mantenimento. Se la reputazione o la dignità del richiedente sono stati gravemente lesi, questi potrà ottenere un risarcimento.
Conviene davvero chiedere l’addebito?
Adesso che sappiamo quali conseguenze comporta una pronuncia di addebito, possiamo valutare se davvero convenga farne istanza nel ricorso per separazione.
Dobbiamo considerare che, ove la richiesta venga rifiutata, il giudice può condannare il richiedente a quella che viene definita “lite temeraria” e di conseguenza al pagamento di una somma in favore della controparte che abbia dovuto difendersi da un’accusa priva di fondamento.
Dobbiamo inoltre considerare che raramente si ha interesse al diritto di ereditare, visto che quasi sempre manca persino il desiderio di entrare in possesso dei beni dell’altro.
In realtà, conviene quasi sempre evitare di chiedere l’addebito per non ingolfare e prolungare il procedimento, nonchè per evitare una condanna per lite temeraria. Per questo, molti avvocati matrimonialisti ricorrono all’addebito solo quando siano davvero convinti che esista un nesso causa-effetto tra il comportamento di un coniuge e la fine del matrimonio (es. nel caso di un tradimento o di una violenza di cui esistano prove certe).
Quando conviene chiedere l’addebito, quindi? Quando si voglia evitare di pagare un assegno di mantenimento al coniuge economicamente debole.
In questo caso, infatti, il ritorno economico dell’istanza è evidente: evitare di versare ogni mese un assegno alla controparte per un numero indefinito di anni. Solo chi abbia un simile interesse dovrebbe pensare di chiedere una pronuncia di addebito.
I giudici, inoltre, concedono l’addebito sempre più raramente. I fatti devono essere talmente rilevanti e provati che raramente un’istanza viene ammessa. Al contrario, moltissime sono le domande di addebito rigettate e per le quali il giudice condanna alle spese.
Avv. P. Rinaldi, Cassazionista, esperto in diritto di Famiglia
Author Profile
Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.
Conviene realmente chiedere l’addebito? L’addebito può essere chiesto nella separazione giudiziale, ma a chi conviene davvero chiederlo? Soprattutto, quanto spesso viene concesso l’addebito dai giudici?
Chiedere l’addebito nella separazione giudiziale
L’addebito viene chiesto affinchè il giudice dichiari chi sia il reale responsabile della crisi coniugale. La scelta di appurare a chi vada addebitata l’origine di una separazione può tuttavia rivelarsi poco strategica se non addirittura controproducente e priva di utilità.
Se consideriamo gli effetti della pronuncia di addebito, comprendiamo infatti come possa essere spesso del tutto inutile inserirne la richiesta in un procedimento civile. L’addebito ha infatti come effetto quello di non poter più ereditare i beni del coniuge. Inoltre, ha l’effetto di escludere la possibilità di ottenere un assegno di mantenimento. Se la reputazione o la dignità del richiedente sono stati gravemente lesi, questi potrà ottenere un risarcimento.
Conviene davvero chiedere l’addebito?
Adesso che sappiamo quali conseguenze comporta una pronuncia di addebito, possiamo valutare se davvero convenga farne istanza nel ricorso per separazione.
Dobbiamo considerare che, ove la richiesta venga rifiutata, il giudice può condannare il richiedente a quella che viene definita “lite temeraria” e di conseguenza al pagamento di una somma in favore della controparte che abbia dovuto difendersi da un’accusa priva di fondamento.
Dobbiamo inoltre considerare che raramente si ha interesse al diritto di ereditare, visto che quasi sempre manca persino il desiderio di entrare in possesso dei beni dell’altro.
In realtà, conviene quasi sempre evitare di chiedere l’addebito per non ingolfare e prolungare il procedimento, nonchè per evitare una condanna per lite temeraria. Per questo, molti avvocati matrimonialisti ricorrono all’addebito solo quando siano davvero convinti che esista un nesso causa-effetto tra il comportamento di un coniuge e la fine del matrimonio (es. nel caso di un tradimento o di una violenza di cui esistano prove certe).
Quando conviene chiedere l’addebito, quindi? Quando si voglia evitare di pagare un assegno di mantenimento al coniuge economicamente debole.
In questo caso, infatti, il ritorno economico dell’istanza è evidente: evitare di versare ogni mese un assegno alla controparte per un numero indefinito di anni. Solo chi abbia un simile interesse dovrebbe pensare di chiedere una pronuncia di addebito.
I giudici, inoltre, concedono l’addebito sempre più raramente. I fatti devono essere talmente rilevanti e provati che raramente un’istanza viene ammessa. Al contrario, moltissime sono le domande di addebito rigettate e per le quali il giudice condanna alle spese.
Author Profile
Latest entries
Author Archives
Condividi:
Mi piace: