Denuncia per messaggi WhatsApp

L’ex marito o l’ex moglie che inviano troppi messaggi WhatsApp, sms o mail possono ricevere una denuncia per messaggi WhatsApp ripetuti, che equivalgono a stalking telefonico. Questo se le comunicazioni sono così tante e di tale natura da realizzare ansia e timore.

I messaggi, i social e la separazione

I social, compreso Facebook ma WhatsApp in primo luogo, stanno diventando il sistema di comunicazione più consueto fra gli ex.

Il fastidio di un contatto diretto con l’altro è comprensibile, tuttavia, l’abitudine di telefonarsi per accordarsi sulle esigenze dei figli, anche se espone a litigi, restituisce un minimo di umanità al rapporto. Ma è proprio il rapporto umano che, attraverso i messaggi, si vuole negare: messaggiando, si comunica il necessario e al tempo stesso si nega considerazione al destinatario.

Abuso di social, molestie e chat

Un uso “incrociato” dei social consente poi di portare affondi anche più organizzati: attraverso Facebook si ostenta l’aver voltato pagina: si mostrano le nuove frequentazioni, i nuovi compagni, le trasformazioni fisiche, in un trionfo di foto di feste e aperitivi a bordo piscina (ben sapendo che l’ex le ispezionerà). Attraverso le mail e WhatsApp, invece, passano stoccate ben più dirette e pesanti, generalmente orientate a sminuire le capacità genitoriali e a mortificare le qualità personali. E finiscono puntualmente in giudizio.

Stalking e molestie se l’ex manda troppi messaggi

Tuttavia, se per consultare Facebook c’è bisogno di un’azione volontaria, per WhatsApp è ben diverso, poiché anche contro il nostro volere possiamo essere oggetto di una chat, e spesso di una vera e propria molestia.

E allora, quando si può denunciare l’ex per stalking a causa di una chat indesiderata?

Quando i messaggi diventano stalking o molestie?

Chiariamo che il numero dei messaggi è ininfluente e pertanto che un elevato numero di messaggi non è di per sé stalking. L’importante è il contenuto dei messaggi, che deve essere tale da provocare agitazione, turbamento o perfino ansia. Un’ansia tale da condizionare i comportamenti del ricevente. Persino i messaggi che contengano offese, non sono stalking se il tono non è minaccioso ma semplicemente ingiurioso.

La finalità di generare ansia è diversa da quella di generare fastidio. Quindi dovremo distiguere bene, prima di querelare, se siamo nel campo dello stalking o in quello della molestia.

Una curiosità: con Facebook, il reato più frequente è quello di “sostituzione di persona”, mediante l’attivazione di un falso account per interloquire con l’ex al fine di sedurre.

Avvocato matrimonialista roma, diritto di famiglia roma, esperto separazione divorzio roma

Avv. Piergiorgio Rinaldi, esperto in diritto di famiglia

 

Author Profile

Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.