Il tradimento giustifica la pronuncia di addebito della separazione, ma i messaggi sms bastano a dimostrare il tradimento?
Gli sms bastano per giustificare l’addebito
Lo scambio di messaggi Sms o WhatsApp tra amanti può essere un mezzo di prova durante la separazione giudiziale. E’ quindi ammissibile, nonostante l’attenzione prestata dal Legislatore alla tutela della privacy, che i messaggi scambiati attraverso il cellulare siano stampati e prodotti in giudizio.
Anche i messaggi audio di contenuto amoroso, scambiati mediante chat, possono essere scaricati e prodotti in giudizio. Anche i messaggi sms quindi bastano a dimostrare l’addebito nella separazione giudiziale.
Quando il tradimento è evidente, spesso bastano questi pochi mezzi di prova a giustificare la pronuncia di addebito della separazione coniugale (sentenza n. 5510/2017 Cassazione civile).
Il problema della tipicità della prova
Il processo civile prevede che le prove ammissibili in giudizio rispondano al principio di “tipicità”, vale a dire che valgono come prova solamente determinati tipi di produzioni.
Tipicamente, le prove del processo civile sono documentali e consistono in contratti, scritture, atti notarili, diffide, documenti dotati di ufficialità, corrispondenza scritta e scambiata fra privati contenente dichiarazioni o confessioni. Esistono poi strumenti di prova tipici, come la testimonianza.
Sms, mail e chat, quindi, non sono prove tipiche ma semplici “riproduzioni” dalle quali poter desumere elementi di prova. Fanno eccezione le Pec, poiché sono comunicazioni certificate.
Come far valere sms e chat
Non essendo prove tipiche, le chat, gli sms, gli audio e i video possono essere oggetto di produzione in giudizio ma non costituiscono automaticamente delle prove. Per diventare prove, non devono essere contestate dalla controparte. L’avversario, cioè, non deve essere in grado di negare e giustificare gli scatti, i video e i files posti all’attenzione del giudice.
Testimonianza sui messaggi
La semplice produzione di sms o chat, quindi, può non bastare. Trattandosi di mezzi di prova atipici, non devono essere contestati con una verosimile interpretazione alternativa.
Per questo, spesso, si chiede la testimonianza di chi possa confermare la provenienza dei messaggi e le circostanze collegate a questi mezzi di prova.
Avv. Piergiorgio Rinaldi, esperto in diritto di famiglia
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Avv. Piergiorgio Rinaldi
La realta' della famiglia in crisi richiede conoscenze approfondite ed una dedizione assoluta. Soprattutto, richiede pratica quotidiana e grande passione personale. Per arrivare al migliore accordo.
Il tradimento giustifica la pronuncia di addebito della separazione, ma i messaggi sms bastano a dimostrare il tradimento?
Gli sms bastano per giustificare l’addebito
Lo scambio di messaggi Sms o WhatsApp tra amanti può essere un mezzo di prova durante la separazione giudiziale. E’ quindi ammissibile, nonostante l’attenzione prestata dal Legislatore alla tutela della privacy, che i messaggi scambiati attraverso il cellulare siano stampati e prodotti in giudizio.
Anche i messaggi audio di contenuto amoroso, scambiati mediante chat, possono essere scaricati e prodotti in giudizio. Anche i messaggi sms quindi bastano a dimostrare l’addebito nella separazione giudiziale.
Quando il tradimento è evidente, spesso bastano questi pochi mezzi di prova a giustificare la pronuncia di addebito della separazione coniugale (sentenza n. 5510/2017 Cassazione civile).
Il problema della tipicità della prova
Il processo civile prevede che le prove ammissibili in giudizio rispondano al principio di “tipicità”, vale a dire che valgono come prova solamente determinati tipi di produzioni.
Tipicamente, le prove del processo civile sono documentali e consistono in contratti, scritture, atti notarili, diffide, documenti dotati di ufficialità, corrispondenza scritta e scambiata fra privati contenente dichiarazioni o confessioni. Esistono poi strumenti di prova tipici, come la testimonianza.
Sms, mail e chat, quindi, non sono prove tipiche ma semplici “riproduzioni” dalle quali poter desumere elementi di prova. Fanno eccezione le Pec, poiché sono comunicazioni certificate.
Come far valere sms e chat
Non essendo prove tipiche, le chat, gli sms, gli audio e i video possono essere oggetto di produzione in giudizio ma non costituiscono automaticamente delle prove. Per diventare prove, non devono essere contestate dalla controparte. L’avversario, cioè, non deve essere in grado di negare e giustificare gli scatti, i video e i files posti all’attenzione del giudice.
Testimonianza sui messaggi
La semplice produzione di sms o chat, quindi, può non bastare. Trattandosi di mezzi di prova atipici, non devono essere contestati con una verosimile interpretazione alternativa.
Per questo, spesso, si chiede la testimonianza di chi possa confermare la provenienza dei messaggi e le circostanze collegate a questi mezzi di prova.
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