SEPARAZIONE E VISITE: MIO FIGLIO NON VUOLE VEDERMI

mio figlio non mi vuole vedere

Quando il figlio adolescente non vuole vedere il genitore

| a cura dell’Avv. Piergiorgio Rinaldi |

 

La separazione non risolve tutti i problemi

 La separazione è solo l’inizio di un percorso in salita. In realtà, il vero lavoro inizia dopo; dopo il tribunale, dopo l’avvocato, dopo le sentenze…insomma “dopo” è l’avverbio meno usato durante una separazione e il più importante dopo che questa si è definita. “Dopo”, infatti, c’è bisogno di ricostruire o di mantenere i rapporti più significativi, quelli con i figli.
Alcuni sono fortunati: la separazione è stata dolorosa ma i coniugi sono ancora in buoni rapporti e collaborano per il bene dei ragazzi.  Altri non lo sono affatto: le cause sono durate anni, le incomprensioni sono aumentate, i processi si sono susseguiti e nessuno ha vinto davvero.

 

Se il figlio non vuole vedere il genitore

 Il genitore non collocatario è chiaramente penalizzato negli affetti. Il tempo a disposizione per le visite, anche se fosse abbastanza, non avrebbe la stessa qualità di quello goduto dal genitore che può vivere con i ragazzi, metterli a letto, condividere i pasti, un film, l’influenza perfino.

Al non collocatario manca l’intimità del quotidiano, che crea e fortifica i rapporti.

Ma che succede se un figlio inizia a non voler vedere il genitore non collocatario? Esiste un modo per obbligarlo? E’ giusto obbligarlo? E di chi è la colpa?

 

mio figlio non mi vuole vedere

Se il figlio non vuole vedere il genitore, probabilmente ha un problema personale

L’autodeterminazione dell’adolescente nella separazione

Può capitare che della separazione abbiano risentito anche i figli. Anzi, è quasi sempre così. Alcuni ragazzi iniziano a manifestare i sintomi tipici dello stress post-traumatico.

Più in generale, quasi tutti si adattano al nuovo “ecosistema” dopo un lungo sforzo iniziale.

Alcuni sviluppano un rifiuto insistente verso il genitore costretto a vivere fuori. Può dipendere da un condizionamento, o spesse volte da un semplice moto di ribellione senza un preciso obiettivo.

E’ bene sapere che se il collocatario sottopone un ragazzo al “lavaggio del cervello”, potrà essere condannato ad una sanzione pecuniaria, oltre che ad un risarcimento e potrà addirittura perdere l’affidamento. Sono note alcune pronunce di merito emesse sul punto a Roma e a Torino.

Se però ci stiamo riferendo ad un adolescente che scelga in piena libertà, le cose cambiano. In particolare, per il fatto che non possiamo prescidere dall’età del minore.

Esclusi, quindi, i casi di condizionamento del minore, l’interesse superiore di quest’ultimo prevale su qualunque altro principio di diritto.  In buona sostanza, se il diritto del non collocatario a frequentare il figlio contrasta con l’interesse di quest’ultimo, l’esigenza del minore prevale. Pertanto, se un minore quattordicenne esprimesse la volontà di non frequentare il genitore e questa volontà non fosse frutto di una alienazione genitoriale indotta, il Tribunale non potrebbe costringere il minore ad osservare le visite come farebbe per un ragazzo di otto o dieci anni. E’ fondamentale, in casi come questo, prima di modificare le modalità di visita, procedere all’audizione del minore.

 

La collaborazione del genitore collocatario

Chiariamo: il collocatario deve favorire un percorso di riconciliazione ed evitare di approfittare delle problematiche esistenti a proprio favore.

Questo significa che deve fare di tutto per favorire il rispetto delle visite da parte del ragazzo. Ove ciò non riesca, si può iniziare un percorso volto ad analizzare il problema e a risolverlo approfittando dei servizi di aiuto alla famiglia presenti sul territorio. Tuttavia, nel caso di un profondo disagio espresso dal minore nei confronti di uno dei genitori, e in assenza di PAS, secondo i Tribunali di Torino e di Roma, il Giudice non potrà non tener conto degli episodi che abbiano causato il fenomeno (violenza assistita o aggressività percepita, ad es.) e dovrà disporre di conseguenza.

Avv. Piergiorgio Rinaldi

 

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Avv. Piergiorgio Rinaldi, esperto in diritto di famiglia

 

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Avv. Piergiorgio Rinaldi
Avv. Piergiorgio Rinaldi
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