In questo periodo dell’anno, una delle domande che con maggiore frequenza ci viene rivolta è se sia possibile evitare il mantenimento dei figli nelle vacanze estive.
Sappiamo, infatti, che molti utenti del Blog ritengono ingiusto pagare il mantenimento anche quando i figli si trovino per un lungo periodo con loro, perché in quel periodo i figli sono di fatto mantenuti in maniera diretta dal genitore non collocatario. La domanda è quindi: “posso sospendere il mantenimento dei figli durante le vacanze estive?”.
E se si sospendesse il versamento dell’assegno?
Non è infrequente che durante le vacanze estive, il genitore non collocatario decida di non versare o di ridurre il contributo al mantenimento dei figli, ritenendo di provvedervi già direttamente.
In realtà, oltre a esporsi a una procedura di recupero forzoso del credito, il genitore si espone in questo modo al rischio di conseguenze in sede penale (artt. 570 e 570 bis c.p.).
Il mantenimento dei figli, infatti, è dovuto anche nei mesi estivi per via del fatto che si tratta di una prestazione su base annuale divisa in dodici mensilità, e non di dodici prestazioni separate.
Quando il giudice dispone che il genitore debba pagare 300 euro al mese, quindi, significa che il figlio deve ricevere complessivamente 3600 euro nel corso dell’anno. Il calcolo va quindi parametrato sui 3600 euro annuali e non sui 300 euro mensili delle singole “rate”.
Per questo motivo non si potrà saltare una “rata” neppure durante le vacanze estive, anche se i figli dovessero passare l’intero mese con il genitore non collocatario.
Ridurre il mantenimento dei figli nelle vacanze estive
Alcune coppie, nonostante quanto detto sopra, in estate si accordano per una riduzione del contributo.
In realtà, questo genere di accordi non sarebbe consentito, poiché il figlio ha un diritto al mantenimento che si definisce “indisponibile”, cioè non soggetto a modifiche disposte dalle parti.
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